Un cortile che tiene insieme passato e futuro, lavoro e svago, responsabilità e spensieratezza... il cortile visto dal volontario.
Ogni giorno, ad ogni ora, il cortile dello Don Bosco Youth Center a Mekanissa pullala di bambini e ragazzi che trascorrono il loro tempo immersi nelle più diverse attività: qualcuno si fermerebbe solo per la durata del pranzo, ma poi non resiste alla tentazione di tirare quattro calci ad un pallone, intanto qualcun altro attende che si aprano le porte delle aule della library per leggere una tra le storie raccontate nei libri contenuti nella piccola biblioteca. I più piccoli si rincorrono, si nascondono, saltano, si arrampicano, immersi in qualche gioco inventato, mentre i più grandi ricamano lenzuola, presine, tovaglie o intrecciano cestini e sottopentola in paglia nelle aule dell’Egiserà. Alla porta sempre aperta di questa stanza si affacciano in tanti, per sbirciare cosa succede nel mondo dei più grandi, intenti in un lavoro che sembra affascinante e complicato. Chi non ha ancora l’età giusto per varcarne la soglia, sa già che nel giro di pochi anni si troverà seduto su quelle stesse sedie per imparare a ricamare tessuti o ad intrecciare paglia, al fine di ricavare un piccolo stipendio che gli permetterà di aiutare la sua famiglia. Crescere nel cortile di Don Bosco a Mekanissa significa tenere insieme tanti aspetti differenti della propria vita, il passato ed il futuro, il lavoro e lo svago, la responsabilità e la spensieratezza.