A Dakar con giovani vulnerabili
Cosa facciamo?
I Salesiani sono presenti dal 2002 a Dakar. Dal 2010 il Centro socio-educativo Ker Don Bosco di Dakar offre corsi di formazione professionale in cucina e ristorazione, sartoria e idraulica e corsi pomeridiani di alfabetizzazione di breve durata ad una vasta popolazione di giovani. I giovani vengono anche supportati dall’Ufficio di Servizi al lavoro, creato dal 2014, per la ricerca dell’impiego.
Con il Sostegno a Distanza Il VIS supporta i giovani vulnerabili, offrendo loro borse di studio per seguire un percorso di formazione professionale all’interno del Centro Ker Don Bosco.
Il progetto sostiene anche i bambini Talibé (bambini sfruttati e costretti a mendicare). Si realizza un lavoro di contatto in strada per avvicinarli al Centro dove si vuole rispondere ai loro bisogni: cure mediche, cibo, vestiario, sostegno educativo, ricongiungimento familiare.
Questo progetto è sostenuto con forza dal gruppo croato “Martina Udženija with love for kids of Senegal” promosso dalla famiglia Udženija in memoria di Martina, giovane attiva per i diritti dei bambini in Senegal e scomparsa prematuramente.
(english version)
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Per Chi?
Con il progetto di SaD ci rivolgiamo oggi a giovani vulnerabili. Sono giovani che vivono con le loro famiglie (con varie criticità: povertà, famiglie monoparentali o dove le figure di riferimento dei giovani sono dei parenti ma non i genitori) e che vogliono essere coinvolti nella formazione professionale: di solito vengono al Centro Ker Don Bosco all’inizio dell’anno scolastico chiedendo una borsa di studio. Gli educatori registrano loro e le loro storie e poi li contattano, in base al loro “livello di vulnerabilità”, se una borsa di studio è disponibile. Il livello di vulnerabilità dipende dalla situazione economica e familiare dei giovani, rilevata dagli educatori salesiani.
Lavoriamo anche con i bambini Talibé. Sono bambini sfruttati, costretti a lavorare e a mendicare.
Perché?
In Senegal la povertà è molto diffusa e sono moltissimi i giovani che vivono in condizioni di vulnerabilità, diventando anche potenziali migranti, a rischio di migrazione irregolare.
Sono inoltre migliaia i bambini Talibé (“alunni”), 50.000 stimati solo a Dakar, provenienti in gran parte dalle zone rurali ed estremamente più povere, che vengono affidati dai loro genitori - a volte poverissimi e analfabeti e in difficoltà nel mantenimento dei figli - ai responsabili delle scuole coraniche chiamate daaras gestite dai marabouts (“insegnanti”). Quest’ultimi dovrebbero occuparsi sia dell’educazione religiosa che di quella scolastica dei bambini. I genitori sperano che questo tipo di educazione possa dare un’opportunità al futuro di questi bambini. Purtroppo molto spesso gli interessi e gli scopi dei marabouts sono altri: economici e di prestigio. Di fatto sfruttano i bambini mandandoli durante il giorno a mendicare soldi o cibo. Se i Talibés non consegnano giornalmente alla scuola la quantità di denaro o il cibo richiesto, vengono puniti con pene molto severe. Molti Talibés ogni anno fuggono dalle daaras perché non sopportano più le punizioni e lo stile di vita che viene loro imposto. Questo contribuisce allo sviluppo di un vero e proprio fenomeno di “bambini di strada”, incrementando le violazioni dei diritti fondamentali dei bambini. Ci troviamo di fronte a ciò che si può facilmente chiamare una forma di schiavitù moderna: l’educazione religiosa, un fatto positivo in sé, maschera in realtà lo sfruttamento del lavoro minorile.
Cosa Desideriamo?
Lo scopo del progetto è quello di poter aiutare bambini e giovani ad affrontare le situazioni di esclusione sociale che stanno vivendo e di pianificare con loro e per loro un futuro migliore.