Frammenti di felicità - Mi chiamo Ashanafi e provengo da una famiglia poverissima; ero ancora adolescente quando sono scappato dalla mia città verso Addis Abeba, dove speravo di trovare la vita che desideravo. Non volevo più svegliarmi presto ogni giorno, fare 2 km a piedi per andare a prendere l’acqua, aiutare la famiglia e lavorare nei campi. Ad Addis Abeba però, mi aspettava un’amara sorpresa: non ho trovato niente di quello che immaginavo: solo la strada e la sua dura legge, fatta di violenze, piccoli furti e colla da sniffare per non sentire i morsi della fame. Lì sono diventato un ragazzo di strada.
Poi, un giorno, ho incontrato Abba Angelo. Durante uno dei suoi giri di notte, a bordo di un pulmino, per recuperare i ragazzi di strada, mi ha chiesto se volevo far parte del programma di recupero del “Bosco Children”. A quasi 16 anni non è facile lasciare la strada, ero diventato uno dei capi, ma ho capito che questa era una buona occasione e ho accolto il suo invito.
A Bosco Children ho iniziato un corso di meccanica, ho trovato una casa, un pasto caldo ogni giorno, il tepore di un letto e di una coperta. Soprattutto, ho ritrovato la mia famiglia, la stessa famiglia da cui ero scappato un tempo per raggiungere Addis Abeba. Nel centro mi hanno aiutato infatti per il ricongiungimento familiare.
Con tanto impegno, sono diventato un ottimo meccanico e ho potuto partecipare a un corso sponsorizzato dalla TECNOPRO, progetto finanziato dalla IVECO, dove ho ricevuto il premio come miglior studente a Torino. Ora ho un lavoro alla BMW, nella sede di Addis Abeba. E’ un ottimo impiego, che mi permette di aiutare la mia famiglia e di immaginare un futuro che non pensavo potesse esistere.
Il mio frammento di felicità? Il momento in cui ho ricevuto il premio. Lì il mio sogno si è realizzato: le mie speranze sono diventate realtà.